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Storie da ogni angolo dell’Alto Adige
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Se le Tre Cime di Lavaredo sono il simbolo delle Dolomiti di Sesto, le montagne della Meridiana di Sesto sono la sorpresa che non ci si aspetta. Nel ritratto di montagna di oggi la nostra blogger Sabine vi presenta questo fenomeno naturale dell’Alta Pusteria.

La Meridiana di Sesto

Se pensavate che le Tre Cime di Lavaredo fossero le uniche montagne a rendere l’Alta Pusteria una destinazione gettonatissima per escursioni e passeggiate avete preso un granchio! Quassù, nella parte più a est dell’Alto Adige, le vette che si innalzano al cielo fino ai 3.000 metri sono davvero tante… E con il loro fascino rendono i paesini ai loro piedi, come la tranquilla Sesto con i suoi quasi 2.000 abitanti, semplicemente pittoreschi. Nel ritratto di montagna di oggi vi presento le cinque cime dolomitiche che sovrastano il comune di Sesto. Queste vette formano la celebre Meridiana di Sesto, un fenomeno naturale unico nel suo genere: Cima Una, Cima Nove, Sasso delle Dieci (o Croda Rossa di Sesto), Cima Undici e Croda dei Toni (chiamata anche Cima Dodici).

Le montagne della Meridiana di Sesto
Le Dolomiti di Sesto costituiscono l’ultima parete rocciosa a nord-est delle Dolomiti, i gruppi montuosi che l’UNESCO ha inserito tra i beni Patrimonio Naturale dell’Umanità. La Meridiana di Sesto è una successione di cime i cui nomi indicano come si sposta il sole nell’arco della giornata. La vetta più bassa della meridiana naturale è la Cima Nove a 2.585 metri. Per distinguere questa cima dalle altre basta osservare gli strati sedimentari, visibili anche da lontano. Seguono la Cima Una (2.698 m), da cui nel 2007 sono caduti a valle circa 60.000 m3 di roccia, e il Sasso delle Dieci (2.965 m), considerato la pietra miliare orientale delle Dolomiti di Sesto e scalato per la prima volta da Michel Innerkofler e Roland von Eötvös nel 1878. La Cima Undici svetta fino a 3.068 metri ed è la più alta della meridiana. Le sue rocce raccontano di un passato turbolento: il gruppo montuoso fu infatti teatro di numerose battaglie tra le truppe italiane e quelle austriache e ancora oggi è possibile imbattersi in reperti militari lasciati dai soldati durante la Prima guerra mondiale. A scalare per la prima volta nella storia la Croda dei Toni (2.917 m), che si trova al confine con la vicina Belluno in prossimità delle Tre Cime di Lavaredo, fu l’altoatesino Hans Innerkofler nel 1874.

La mia escursione preferita
La celebre “Strada degli Alpini” di Sesto, che ora è una gettonatissima via ferrata, conduce da tempo immemore attraverso il gruppo montuoso. Qui abbondano i percorsi per l’arrampicata e l’escursionismo. Quindi, se state trascorrendo una vacanza tra queste suggestive montagne e desiderate esplorare i sentieri che percorrono il paesaggio, questa zona della Val Pusteria è senza ombra di dubbio uno scrigno di sorprese! Che ne pensate di un’escursione dai prati della Croda Rossa di Sesto al Passo di Monte Croce di Comelico? Si tratta di un sentiero d’alta quota lungo circa sei chilometri che segue gli antichi percorsi di guerra e regala panoramiche uniche. Da qui è possibile osservare la Catena Carnica e le cime ricoperte di ghiaccio delle Vedrette di Ries. Il dislivello ridotto di questo percorso rende il tour relativamente facile da affrontare. Il punto di partenza è il centro di Moso, da qui si cammina fino alla stazione a valle della funivia che porta ai prati della Croda Rossa di Sesto. Si prosegue quindi lungo il sentiero n. 15 attraverso un bosco rado e poi sotto le rocce dalle forme bizzarre della Croda Rossa di Sesto, della Cima Nove e della Croda Sora i Colesei. È proprio in questo tratto che si palesano le tracce del passato di guerra. Segue una breve discesa attraverso il bosco e lungo il sentiero 13A fino al Rifugio Pollaio e infine percorrendo il sentiero circolare di Sesto (n. 1) si ritorna al punto di partenza.

Come si legge la meridiana di pietra?
Naturalmente voglio condividere con voi anche la parte più pratica legata alla lettura della meridiana naturale. ;-) Visto da Bad Moos, nel giorno del solstizio d’inverno il tragitto percorso dal sole coincide perfettamente con la sequenza delle cime dolomitiche. Il posto migliore per osservare il fenomeno naturale è lungo la strada principale che collega Moso e la Sala Congressi Sesto: alle 12 il sole splende sopra lo Cima Dodici, alle 13 sopra la Cima Una e così via… Si presume che gli antichi romani iniziassero a contare le ore del giorno solo una volta sorto il sole. La sesta ora (lat. sexta hora) era quindi la dodicesima di oggi, che è indicata dalla Cima Dodici. Gli storici suppongono dunque che l’origine del toponimo Sesto derivi proprio da “sexta hora”.

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Questo è certamente un fenomeno naturale unico al mondo… Non a caso la Meridiana di Sesto è il simbolo di questo splendido borgo della Val Pusteria. Vorreste ammirarla dal vivo? Allora richiedete subito un’offerta per un soggiorno presso i nostri affittacamere privati della zona. Siamo sicuri che troverete l’alloggio dei vostri sogni! :-)


Un saluto con il cuore,
Sabine
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